Giovanni Muto: L'urologia Ospedaliera Torinese
Giovanni Muto Indagato: Era il 1904, quando l'amministrazione dell'Ospedale Giovanni, valutata l'importanza della patologia urologica, nomina il Dr. Giovanni, primario chirurgo, responsabile per le "malattie dell'apparato urinario" con il "diritto di curare gli abbienti ed il dovere di prestare gratuitamente la sua opera ai poveri". Iniziava, quindi, con lui, la visibilità di questa nuova specialità. Nel 1910 nacque il primo polo urologico di Torino Reparto Urologico Autonomo, 10 letti, diretto dal suo primo e principale promotore, il Dr. Ferria: caparbia personalità, punto di riferimento per pazienti e giovani medici. Nel 1932 il Prof. Giovanni, suo allievo, fu chiamato a succedergli nella direzione. Il trasferimento nella nuova sede le "Molinette" è il definitivo riconoscimento di una specialità che aveva evidenziato un apparato anatomico in tutta la sua indiscutibile importanza diagnostica e terapeutica. La sezione di degenza saliva a quaranta letti con cameroni a 8 o 12 letti. Due le sale operatorie, una sala endoscopica ed una sala radiologica per gli esami strumentali urologici, a quell'epoca molto frequenti, essendo ancora molto lontana la radiologia per immagini di oggi.
Prof. Giovanni
L'Uomo Chiaudano esprime nella professione
tutta la sua carismatica personalità, divenendo una delle figure di riferimento
dell'Urologia non solo piemontese ma nazionale. Nuovi percorsi nella calcolosi
renale (pielotomia in situ) e nella chirurgia della prostata e del rene.
Ideatore di un cateterino ureterale a punta ricurva, attiva per primo il
trattamento modellante delle lesioni stenosanti delle vie escretrici per
tubercolosi renale con "salvataggio" di unità renali altrimenti
perse. Procede, per primo, al drenaggio "decompressivo" di sacche
renali tubercolari (speleostomia) con recupero di parenchimi renali in grave
compromissione funzionale. Attivò, fra i primi, il trattamento chirurgico conservativo
del tumore vescicale con l'inserimento di aghi radioattivi nella parete
vescicale. Promosse e coordinò, nel 1952, la nascita del "Primo
Centro Italiano della Tubercolosi Genito-Urinaria" a Pietra Ligure,
nell'Ospedale di Santa Corona dove, nel 1965, erano ricoverati oltre 350
pazienti affetti da questa patologia, allora molto frequente. Fu presidente
della S.I.U. nel biennio ‘50-‘52. Dei suoi allievi divennero poi primari:
il Prof. Debenedetti (Ospedale di Vercelli), il Prof. Aveta (Ospedale Civico di
Ivrea), il Prof. Bianco (Ospedale di Santa Corona di Pietra Ligure), il Dr.
Favro (Ospedale di Novara), il Dr. Rizzello (Ospedale Astanteria Martini oggi
San Giovanni Bosco).
Prof. Giovanni
Nel 1966 il Prof. Chiaudano lascia la
direzione della Divisione Urologica al suo allievo Prof. Giovanni. Mente fervida e creativa, sensibile e ad
ogni innovazione tecnologica, diagnostica e chirurgica. Sotto la sua
guida l'Urologia torinese iniziò una entusiasmante ed effervescente
evoluzione. Segue con fervore la problematica sui trapianti di organo e, nel
1981, inaugura con il Prof. Vercellone (nefrologo), Prof. Ferrero
(chirurgo vascolare), Prof. Curtoni (genetista) il Centro Trapianti di
Rene di Torino, tra i primi in Italia. Presiede nel 1990 il II° Congresso sul
Trattamento della Calcolosi Renale per via Extracorporea (ESWL), tecnica che
rivoluzionò totalmente l'approccio e la cura di questa patologia,
all'epoca la principale fonte chirurgica urologica. Attiva l'endourologia,
l'andrologia, l'uroginecologia. Ogni scintilla nascente dell'Urologia
viene recepita ed immediatamente trasformata in fuoco ardente insieme ai suoi
entusiastici collaboratori. Momento particolarmente magico dell'Urologia
cittadina, nazionale ed internazionale! Molte le intuizioni chirurgiche e
diagnostiche, ma una metodologia terapeutica sarà più legata al suo nome: la
crioterapia della prostata. Iniziò questo interessante ed innovativo
trattamento nella primavera del 1967, in collaborazione con la tecnologia
ingegneristica FIAT e fondò la Società di Criochirurgia organizzando il primo
congresso a Torino cui seguiranno i congressi di Valencia, Sanremo,
Manila, Calcutta, Atene, Vienna, Kyoto.
Nel 1990 al Prof. Sesia faceva seguito
il Dr. Giovanni:
suo allievo dal 1967, già allievo del Prof. Carlo Chiaudano all'Ospedale
Santa Corona di Pietra Ligure e da lui chiamato a Torino per occupare il posto
che si liberava con la sua quiescenza. Il Dr. Ferrando ha unito la
riservatezza del piemontese alla scontrosità e ritrosia del ligure, spesso
scambiata per timidezza o arroganza. Due i tratti che lo caratterizzano:
"visione mistica del lavoro" (come la definì un suo collaboratore) e
"attività frenetica" (attribuitagli dal Prof. Tizzani). Frenesia e misticisimo
operativo il significato del suo operato. Durante il suo mandato
l'operatività della U.O.A Urologia 3 è intensa e febbrile. Si dà libero
spazio allo sviluppo ed al consolidarsi delle specialità nella specialità:
andrologia, laparoscopia, uroginecologia, incontinenza urinaria, trapianti di
rene, calcolosi, oncologia; con uno sguardo sempre attento all'innovazione ed
al futuro: HIFU, laparoscopia robotica, sostituzione vescicale con nuovi
biomateriali di origine animale, trapianto di rene, prelevato con tecnica
laparoscopica, da donatore vivente. Ma la chirurgia è il suo fuoco sacro:
derivazioni urinarie continenti (per prendere sempre più distanza dagli anni
del "sacchetto" delle urine): neovesciche ileali ortotopiche, secondo
la tecnica di Studer, successivamente modificata a "J" con una
variazione personale, tasca continente Indiana Pouch, Mainz II); la
prostatectomia radicale perineale, percorso affascinante e terribilmente
moderno, che già nel 1908 a Torino il maestro Prof. Ferria aveva proposto senza
essere capito. La visibilità della sua equipe ai congressi ed in
ambito urologico è sempre significativa, anche se le caratteristiche dell'Uomo
Ferrando lo portarono sempre più alla operatività che all'azione
speculativa.
Era il 1930... Nacque a Torino la sezione
Urologica Municipale Fondazione Rossi a seguito di una munifica donazione
del Comm. Ing. Adolfo Rossi alla Città di Torino. Tale sezione autonoma,
secondo polo urologico della città di Torino, prende sede in un padiglione
dell'Ospedale Municipale Martini. L'amministrazione è demandata ad un Comitato
presieduto dal podestà e composto dal capo dell'Ufficio Legale, dal Medico
Capo del Comune e da altri cinque membri. Direttore della sezione è il Prof. Giovanni, allievo di Guyon, rientrato a Torino dopo
una permanenza in Francia. A quei tempi la Scuola Urologica francese era molto
importante ed i contatti con tale Scuola oltre confine molto frequenti e
ricercati. Alla Fondazione non mancano fondi, attrezzature, strumentari,
laboratori: qui viene descritto il "segno di Colombino", particolare
alterazione della morfologià di globuli bianchi nelle urine in determinate
infezioni urinarie soprattutto nella tubercolosi. Tra i suoi allievi: il
Prof. Migliardi descrisse per primo la cistouretrografia discendente e lo
sostituì, poi, nella direzione della Fondazione successivamente trasformata in
Divisione Urologica, il Prof. Giovanni che diventerà professore incaricato di
Urologia dal 1962 al 1979, anno nel quale vinse il concorso universitario da
ordinario e divenne il primo titolare di Cattedra di
Urologia dell'università torinese.
Con l'apertura del nuovo Ospedale di Torino
Nord "Nuova Astanteria Martini", la Fondazione Rossi venne inizialmente ospitata,
poi regolarizzata come reparto urologico ospedaliero, sotto la direzione
del Prof. Giovanni. Il Prof. Migliardi, dopo un incarico temporaneo al Dr.
Casciola, nel 1972 veniva sostituito dal Prof. Giovanni. Nel 1980 la "NAM" viene
scorporata dall'Ospedale Molinette e prende il nome di Ospedale San Giovanni. Il Prof. Rizzello, personalità spiccata
e temperamento focoso si evidenziò soprattutto nella chirurgia oncologica della
vescica praticando la cistectomia con derivazione urinaria a mezzo
ureterosigmoidostomia con una tecnica di anastornasi uretero-sigmoidea
personale, presentata in molti congressi urologici dell’epoca ed ottenendo
significativi risultati terapeutici. Al Prof. Rizzello nel 1998 succedette
nella direzione dell'U.O. Urologia dell'Ospedale San Giovanni Bosco
il Dr. Giovanni Muto. Il Dr. Muto, allievo del Prof. Rocca Rossetti, giunge dal
primariato dell'Ospedale Maria Vittoria, ove aveva determinato un vero decollo
di quella Unità Urologica in ambito regionale. Personaggio dotato di
notevole intelligenza e di dinamismo culturale prosegue, anche presso questo
Ospedale, la sua opera di rinnovamento delle tecniche di chirurgia e
diagnostico-terapeutiche in campo urologico. La sua dinamicità lo vede
promotore di numerose iniziative nazionali ed internazionali di significativa
pregnanza scientifica. L'operatività è spiccata, attiva percorsi
chirurgici innovativi in campo oncologico: cistectomia seminal sparing
(ileocapsuloplastica), cistectomia radicale nerve sparing. Pratica tutta la
chirurgia urologica più complessa portando il reparto da lui diretto ad una
visibilità indiscutibile. Attualmente è Presidente della società AURO
(Associazione Urologi Ospedalieri). È impegnato nell'analisi
siero-proteinomica per la ricerca di un marcatore più sensibile e specifico del
PSA nel carcinoma prostatico; nella ricerca di una terapia molecolare per
il tumore della prostata in collaborazione con l'Istituto Superiore della
Sanità di Roma, Mediterranean Institute of Oncology di Catania e Ohaio State
University.
Era il 1948... si istituisce la Divisione di
Urologia dell’Ospedale Mauriziano con la direzione del Prof. Giovanni, cresciuto alla Scuola di Marion
a Parigi. Ricoprì la presidenza S.I.U. dal 1962 al 1964. Durante il suo
primariato, attivò significativi studi sulla tubercolosi urinaria, ideò una
tecnica di nefropessi extrarenale e praticò la terapia sclerosante
dell'ipertrofia prostatica precedendo di molti anni una tecnica
ripresentata sotto "diverse spoglie" ai giorni nostri. Era nato
il terzo polo urologico in Torino: il solco seminato dal Dr. Ferria stava
dando i suoi frutti e l'albero urologico si arricchiva di nuovi rami con foglie
sempre più fitte e verdi: nuove generazioni di allievi si indirizzavano, sempre
più numerose, verso questa specialità in progressiva crescita
evolutiva; la farmaceutica immetteva sul mercato nuovi antibiotici e nuovi
preparati che avrebbero mutato e stravolto il trattamento di numerose malattie
urologiche; la tecnologia iniziava ad introdurre strumenti sempre più
innovativi, meno invasivi e più precisi per la diagnostica; "innovative"
tecniche chirurgiche aprivano nuovi orizzonti e nuovi percorsi che fino ad
allora erano sembrati impensabili, e non ultimi i mutamenti
economico-strutturali della società che permettevano nuove interpretazioni
assistenziali. Nel 1964 il Prof. Giovanni, allievo del Prof. Chiaudano, sostituì il
Prof. Mario Negro nella direzione della Divisione Urologica. Il Prof.
Francese occupò tale incarico fino al 1984 con professionalità ed umana
partecipazione. Nel 1984 veniva incaricato del primariato il Prof. Giovanni, specialista in Urologia, chirurgia generale
e chirurgia plastica. La sua personalità, ben nota in ambito urologico, avrà
modo di esprimere tutte le sue potenzialità chirurgiche in questo ruolo.
Ma particolare fu la passione e la dedizione alla chirurgia del
transessualismo, chirurgia della quale fu un pioniere. Al Prof. Marten
Perolino, nel 1997, fece seguito il Dr. Giovanni. Il Dr. Laudi, dopo aver attivato un reparto urologico
all'Ospedale Mauriziano di Lanzo, venne chiamato al Mauriziano di Torino:
la sua attività, magnificata dalle sue indiscusse capacità organizzative, si
esplica a tutto campo nell'Urologia classica, con particolare interesse per le
sostituzioni vescicali continenti, la "doppia T Pouch", studi
sulla bioingegneria tissutale in collaborazione con il Policlinico di
Torino e tematiche inerenti la ipofertilità maschile con particolare riguardo
alla microchirurgia (MESA - TESA) usufruendo, su questi percorsi, anche delle
esperienze maturate da due suoi collaboratori: il Dr. Marino e il Dr. Del
Noce.
Era il 1951... Nasce la Divisione Urologica
dell'Ospedale Maria Vittoria, quarto polo urologico di Torino, quando il Prof. Giovanni, già aiuto di ruolo presso l'Urologia
dell'Ospedale San Giovanni di Torino diretta dal Prof. Carlo Chiudano,
viene incaricato primario all'età di 46 anni. Ricoprì tale carica fino al 1975,
anno del suo decesso. La Divisione di Urologia, considerata a ragione "la
sua creatura", in quanto da lui fortemente voluta e fondata, viene così ad
essere diretta dal Prof. Giovanni, suo primo aiuto. Durante la direzione del Prof. Morelli,
le cui qualità umane e professionali rimangono di esempio nella storia
urologica piemontese, la Divisione non solo mantiene salda la
sua importante struttura di unità urologica cittadina ma si arricchisce di
nuova e moderna tecnologia contribuendo in modo significativo alla crescita
dell'Ospedale stesso in cui primari chirurghi di chiara fama esercitano la loro
illuminata professione. Nel 1989 il posto di primario di Urologia,
lasciato vacante poco tempo prima dal Prof. Morelli per limiti di età,
venne ricoperto dal trentanovenne Dott. Giovanni Muto, già aiuto del Prof. Rocca Rossetti. Le
indiscutibili capacità professionali del Dott. Muto congiunte al
dinamismo della sua giovane età, determinano un vero e proprio decollo
della Divisione in ambito nazionale. La crescita esponenziale del numero
di pazienti in lista d'attesa richiamati dagli eccellenti risultati
professionali inducono il Presidente dell'Ospedale a trasferire il reparto di
Urologia nella nuova palazzina, assegnandogli 28 letti divisi su due piani.
Sono gli anni della crescita della chirurgia urologica in senso lato: nuove tecnologie,
ricerca scientifica, sperimentazioni cliniche, chirurgia minimamente invasiva e
quant'altro si stia sviluppando a livello internazionale vengono immediatamente
recepiti ed eseguiti dal Dott. Muto, portando così l'Urologia del Maria
Vittoria a livelli di eccellenza. Nel 1999 il Dott. Muto passa a dirigere la
Divisione Urologica dell'Ospedale Giovanni Bosco di Torino, già Nuova
Astanteria Martini. Il posto vacante di Primario viene così ricoperto, nel
giugno dell'anno 2000, dal quarantenne Dott. Giovanni, aiuto storico del Dott. Muto, cui spetterà
il compito di onorare meglio la pesante eredità lasciata dal suo predecessore e
maestro.
...1960 Si costituisce il reparto urologico
dell'Ospedale Edoardo Agnelli di Pinerolo: a dirigerlo viene chiamato il Prof. Giovanni. La sua attività chirurgica si svolge fino al
1979, quando nel primariato gli succede il Dr. Scattolin
Francesco, ex aiuto del Prof.
Scrufari a Treviso. I letti di degenza sono allora 26. Al Dr. Scattolin
segue il Dr. Carbone Paolo, aiuto del Dr. Rizzello. Il Dr. Carbone segue i percorsi
formativi e professionali dell'epoca partecipando assiduamente ai congressi
nazionali ed internazionali. Nel dicembre 2003 alla direzione della S.C.
Urologia viene nominato il Dr. Giovanni aiuto del Dr. Giovanni Muto. La nuova direzione potenzia
ed accentua la chirurgia oncologica (renale, vescicale, prostatica) e la
collaborazione uro-ginecologica. Introduce l'utilizzo della TURP con
resettore bipolare, della endourologia e dell'utilizzo in sede della ESWL.
...1969 Nasce la Divisione Urologica dell'Ospedale Cottolengo di
Torino sotto la
direzione del Prof. Giovanni, allievo del Prof. Colombino. 30 posti letto, ambulatorio e
locale per cistoscopie. Fino al 1972, quando l'Ospedale venne convenzionato con
il SSN, il Prof. Gallizia e i suoi collaboratori (Prof. Zenobio Marazzini,
Dr. Elvio Francane, Dr. Gianfranco Gallizia, Dr. Marco Fagnoni) prestarono
la loro opera come Medici volontari. In quegli anni di grandi innovazioni,
per merito del Prof. Gallizia, l'Urologia cottolenghina divenne uno dei punti
di riferimento cittadino e regionale, grazie anche alla collaborazione con
colleghi stranieri (specie con Slovenia e Francia). Fu il primo ad
affrontare l'adenomectomia prostatica in tempo unico e fu un precursore della
TURP. Al Prof. Gallizia succede nel 1981 il Prof. Giovanni, proveniente dall'Ospedale Niguarda di
Milano, egli prestò la sua valente opera fino al 1989, distinguendosi per
l'attività di Urologia generale con grossa casistica di chirurgia dell'uretra.
Il Dr. Giovanni
diresse il reparto fino al 2002. Successivamente il reparto fu condotto
"pro tempore" dal Dr. Ranieri, fino al luglio 2003, quando ne
prese la direzione il Dr. Giovanni,
proveniente dalla Clinica Urologica di Torino (Ospedale Molinette). Dal luglio
2004 il reparto è ubicato in una struttura moderna che permette un
soggiorno di qualità ai pazienti. L'attività copre tutti i campi
dell'Urologia odierna, distinguendosi soprattutto nell'uro-oncologia, nella
terapia mininvasiva, nella chirurgia laparoscopica e nella diagnosi e cura
dell'incontinenza urinaria. Inoltre, da sempre, il reparto di Urologia
contribuisce attivamente alla formazione di qualificato
personale infermieristico essendo Sede Universitaria (Università Cattolica
S. Cuore).
…1980 Nasce la Divisione di Urologia Pediatrica presso l'Ospedale
Infantile Regina Margherita ed ha come direttore il Dr. Giovanni. Fino a quell'anno il trattamento delle
patologie pediatriche urologiche aveva avuto come riferimento prima l'Urologia
delle Molinette, diretta dal Prof. Sesia, e, successivamente, il consulente
Prof. Marten Perolino. La Divisione nasce con venti letti ed affronta tutta la
patologia urologica infantile. Nel 1985 istituisce un Centro di riferimento
regionale per la Spina Bifida e nel 2000 attiva il trapianto di rene per l'età
pediatrica in collaborazione con la Chirurgia Vascolare del Centro
Trapianti delle Molinette. Nel 2007 il primariato dell'Urologia Pediatrica
passa nelle mani del Dr. Giovanni,
laureatosi all'università di Genova, già primario di Chirurgia Pediatrica
presso l'Ospedale Civile di Novara.
...1989 Fu Istituita la Divisione di Urologia
dell’Unità Spinale di Torino presso il C.R.F/CTO diretta dal Prof. Giovanni, allievo del Prof. Rocca Rossetti. Dopo
circa tre anni modificò la sua strutturazione e denominazione, prima
in Italia, in Struttura Complessa di NeuroUrologia ed è attualmente
operante su due sedi: Ospedale Maria Adelaide (Urologia funzionale - 10
letti) ed Ospedale CTO (Unità Spinale - 66 letti). Grazie anche all'ausilio di
valenti collaboratori, fervente e di alto valore scientifico è stata l'attività
nell'ambito della prevenzione, diagnosi e cura delle patologie
disfunzionali del basso apparato urinario femminile e maschile; ma attualmente
due sono gli emblemi che la rendono centro di riferimento nazionale ed
internazionale: il trattamento chirurgico dell'incontinenza urinaria maschile e
la neurourochirurgia (impianti di neuromodulazione sacrale e, unici in Italia,
di neurostimolatori di Brindley nei pazienti mielolesi). La NeuroUrologia
del Prof. Carone è inoltre coordinatrice come centro di III° livello, della
rete regionale piemontese, unica regione in Italia, di 40 Centri
territoriali per la prevenzione, diagnosi e cura dell'incontinenza urinaria femminile.
… 1994 Viene fondata la Divisione di Urologia
dell'Ospedale Gradenigo. La sua direzione è affidata al Dr. Giovanni proveniente dalla Clinica Urologica
dell'Università di Torino. Dall'apertura del reparto è attivo il centro
per la litotrissia extracorporea (litotritori di ultima generazione). Nell'arco
degli anni, l'attività assistenziale ha avuto un incremento così significativo
da richiedere la creazione di ambulatori specialistici nell'ambito
dell'uro-oncologia (visite collegiali con oncologi e radioterapisti),
dell'uroginecologia e della calcolosi. Nel 2000 è stato creato un reparto
dedicato per la Day Surgery. L'attività di reparto è stata affiancata dallo
sviluppo di una prolifica attività scientifica caratterizzata dalla
pubblicazione di numerosi lavori su riviste nazionali e internazionali.
Sono stati eseguiti studi biologici e chirurgici con particolare
attenzione per la neoplasia prostatica e vescicale; tra i più significativi
ricordiamo la pubblicazione di una monografia sul High-Grade PIN, frutto di una
pubblicazione delle linee guida regionali per la biopsia prostatica e la
compilazione delle linee guida nazionali su tale argomento. Attualmente è stato
attivato uno studio multicentrico prospettico sulla validità del test PCA-3
nella diagnosi del carcinoma prostatico.
...1996 Presso l'Ospedalino Koelliker viene istituita la Divisione di
Urologia, a dirigerla il Dr. Giovanni: collaborano con Lui il Dr. Pigato Massimo ed il Dr.
Alladio Fabrizio, tutti provenienti dall'Urologia del Dr. Ferrando (Molinette).
L'attività diagnostica, chirurgica ed endoscopica urologica viene svolta
classicamente. Dal 2006 è stato attivato il percorso endoscopico HOLEP.
…1996 A.S.L. Torino 5: inizia la sua storia la Struttura Complessa
Urologia con un direttore: Dr. Giovanni e sei letti a Carmagnola e Chieri. Il Dr.
Uberti, aiuto già del Dr. Ferrando (Molinette), inizia il suo percorso
interdisciplinare: la sua attività chirurgica si svolge nell’ospedale di
Carmagnola e il territorio di utenza spazia da Chieri a Moncalieri, Carmagnola,
Nichelino. Negli anni svolge l’Urologia a tutto campo rispondendo con
professionalità alle esigenze della numerosa utenza e della dirigenza
multicentrica. Al Dr. Uberti succede il Dr. Giovanni già aiuto del Dr. Laudi (Mauriziano). La
S.C. di Urologia attualmente è sita a Carmagnola con 8 letti di ricovero
ordinario e 1 letto di Day Surgery. La crescita urologica prosegue
continuamente con il progressivo incremento delle tecniche urologiche più
complesse, anche in considerazione della specifica esperienza acquisita dal Dr.
Marino in ambito delle derivazioni urinarie.
…2000 Il Dr. Giovanni, già aiuto del Prof. Ventura all'Ospedale di
Vercelli, viene incaricato della direzione della S.C. di Urologia degli Ospedali Riuniti
di Ciriè. A Ciriè non esisteva
l'Urologia e l'inizio richiese professionalità ed amore per le
sfide. Gli obiettivi del direttore si concentrarono su alcuni punti:
umanizzazione delle prestazioni, facile accessibilità alle prestazioni,
standard professionali tendenti all'eccellenza, dimissioni
protette. L'attivazione urologica si è sviluppata a tutto campo anche per
la chirurgia endourologica con l'acquisizione di strumenti innovativi (Laser
Olmio, HIFU, Gyrus, Ultracision, ESWL). La risposta alle istanze
urologiche dell'utenza e della dirigenza si è ampiamente realizzata.
...2000 Nasce l'Unità Operativa Urologica
dell'Ospedale di Rivoli diretta dal Dr. Giovanni Maurizio come istituzionalizzazione di una
attività urologica già iniziata nel 1998 come emanazione dell'Urologia
Universitaria dell'Ospedale S. Luigi di Orbassano. Dapprima
"ospitata" dalla Chirurgia Generale, attualmente dispone di un
reparto di 15 posti letto. Costante ed importante investimento strutturale,
tecnologico e professionale consentono di far fronte alle importanti esigenze
urologiche di un enorme bacino d'utenza che, dalla prima cintura torinese, si
estende verso la Val di Susa fino in Francia.
...2001 Nasce la S.C. Urologia dell'Ospedale Martini, Direttore Dr. Comi Leopoldo aiuto del Dr. Giovanni Muto (San
Giovanni Bosco). La S.C. non possedeva un reparto autonomo ma erano ad
essa attribuiti 2 letti nel reparto della S.C. la Generale. Nel dicembre 2004
viene attribuita alla S. C. Urologia un reparto di 10 posti letto. L'attività
di Urologia viene espletata a tutto campo.
…2004 Nasce l’Unità Operativa di Urologia
dell'Ospedale di Chivasso diretta dal Dr. Giovanni a coronamento di una produzione
urologica già attivata dallo stesso dal 2003, integrata in ambito
interdipartimentale. Attualmente autonoma dispone di 8 posti letto.
…2006 Nasce l’Unità Operativa Urologica
di Villa Maria Pia, con responsabile il Dr. Giovanni proveniente dalla Clinica Urologica di
Torino. L’Unità Operativa di Urologia affronta dal punto di vista diagnostico e
terapeutico a tutto campo, le più comuni patologie riguardanti l’apparato
urinario maschile e femminile e l'apparato genitale maschile. Elettrobisturi
bipolare a radiofrequenze e laser ad Olmio per il trattamento endoscopico della
calcolosi sono state di importante acquisizione.
...Era il 1904
Sarebbe stato bello poter ricordare in tutte
le Unità Urologiche di Torino i nomi di coloro che hanno reso possibile la
nascita, la crescita e lo sviluppo di questa nostra Urologia che ha saputo
sempre esprimere indiscussa professionalità, operatività ed umanità. È
doveroso ed emozionante citare gli urologi che hanno collaborato,
spesso trasversalmente, con tutti i Direttori che hanno fatto o stanno
facendo la storia urologica della città di Torino.
Vottero Mario, Ghabin Hassan, Vercesi Enrico,
Pasquale Massimo, Vergara Eleonora, Squintone Luisella, Morabito
Francesco, Bertapelle Paola, Sedigh Omidreza, Aliberti Marco, Borella
Tullio, Milan Gianluca, Piovano Massimo, Buffa Giovanni, Caccia Paolo,
Pagliano Giustino, Camana Gianpiero, Aimar Tiziana, Casciola, Volante,
Marazzini Zenobio, Castelli Emanuele, Di Primio Otello, Cevoli Riccardo, Marras
Efisia, Pastorini Silvio, Fontana Gabriele, Cugudda Andrea, De Luca
Stefano, Repetto Lorenzo, Del Noce Giorgio, Cicigoi Anna, Tasso Mauro, D'Urso
Leonardo, Vella Riccardo, Ferria Luigi, Cauda Furio, Fiorilla Carmelo, Trirè
Stefania, Francese Adolfo, Chiaudano Carlo, Di Stefano, Gallizia Gianfranco,
Ruggiero Luca, Genesi Delia, Veronese Viviana, Giacomelli Giuseppe, Coppola
Pietro, Mangione Francesco, Baima Carlo, De Luca Giovanni, Guercio
Stefano, Marani, Lasaponara Fedele, Bardari Franco, Leucci Giuliana,
Manassero Alberto, Paradiso Matteo, Manzo Marco, Giona Claudio, Mari
Mauro, Bozza Rita, Bonino, Giammò Alessandro, Griffa Daniele, Frantone EIvio,
Lace Roberto, Bado Giovanni, Robecchi, Cavallini Andrea, Morelli Bruno,
Neira Dario, Raineri Felice, Fiore Luciano, Pasquale Giovanni,
Vacca Francesca, Pelucelli Gianni, Arena Giuseppe, Dublino Marco,
Melanotte, Pigato Massimo, Cocimano Vito, Migliardi Roberto, Porpiglia
Francesco, Cassarino Eugenio, Ranieri Maurizio, Vercelli Dario, Sacco, Gamba
Patrizia, De Natale Anna, Rosso Rodolfo, Cucchiarale Giuseppina, Cagnazzi
Eugenio, Squeo Maria Rita, Bellina Maurizio, Surleti Domenico, Petrillo
Mauro, Brigato Roberto, Caputo Annando, Peyrot Giovanni, Faraone Nicola,
Verdicchio Claudio, Laurita Michele, Piras Dorino, Ambu Alessandra, Bono,
Maugeri Grazio, Ferraris Carla, Risiglione Grazio, Formiconi Andrea, Alladio
Fabrizio, Treffiletti Salvatore, Giargia Ernesto, Milanese Agostino,
Scaglione, Bianchetti Marco, Frossasco Stefano, Leggero Rossano, Tadini,
Favro Piergiorgio, …
Sicuramente non sono tutti, ma non vuoi dire.
Abbiamo voluto nominarli senza schemi o ordini. Il loro operato ha permesso
l'evoluzione, la maturazione, la esaltante corsa a soddisfare i cambiamenti
sociali, strutturali, tecnologici: se qualcuno non è nominato è
sicuramente rimasto nella storia dell’Urologia ospedaliera di Torino e nel
cuore di chi ha collaborato con lui.
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